Il quartiere di Christianshavn, fondato nel 1611 da Cristiano IV, è caratterizzato dal fascino delle pittoresche case del diciannovesimo secolo, affacciate sui canali dove case galleggianti condividono lo spazio con imbarcazioni a vela e yacht, e dalla città nella città Cristiania, caratterizzata da uno stile di vita alternativo.
Dominata da canali, è la parte di Copenhagen con l’atmosfera più marittima che per tutto il ventesimo secolo ha dato ospitalità agli operai tranne sviluppare un carattere bohémien a partire dal 1970. Christianshavn si estende su una superficie di oltre 3 chilometri quadrati, comprende anche tre isole a nord, e ha una popolazione di 10 mila persone. Prevalentemente residenziale, questo quartiere ospita anche uffici statali e istituzioni del calibro del centro di Architettura danese, dell’Accademia Reale Danese di Belle Arti e della Scuola di cinema danese.
Christiania, ufficialmente Città Libera di Christiania (in danese Fristaden Christiania), è un sobborgo di Copenaghen all’interno del quartiere Christianshavn che si è auto proclamato autonomo, abitato da circa 850 residenti. E’ una delle attrazioni principali della città, un quartiere unico al mondo in una capitale occidentale.
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Il Teatro dell’Opera di Copenaghen, sull’isola di Holmen, occupa 41 mila metri quadrati suddivisi in 14 piani di cui 5 sotterranei. Progettato dall’architetto danese Henning Larsen, è tra i più moderni teatri d’opera del mondo e anche uno dei più costosi mai costruiti, con i costi di costruzione schizzati oltre 500 milioni di dollari.
La struttura è stata donata dalla AP Møller e dalla fondazione Chastine McKinney Møller al popolo danese nel 2000 salvo poi aspettare la conclusione dei lavori avvenuti nel 2004 dopo che la prima pietra è stata posta nel giugno del 2001. La buca del teatro può ospitare 110 musicisti, è una delle più grandi al mondo, e offre un’eccellente qualità del suono.
Oltre al palco principale l’edificio comprende anche un piccolo palco per il teatro sperimentale.
Christians Kirke è un maestoso edificio rococò nel cuore di Christianshavn. La chiesa è stata costruita a cavallo tra il 1754 e il 1759 su un progetto che la concepiva come un blocco rettangolare con una torre al centro del lato lungo. Ideata per accogliere la comunità tedesca di Copenaghen, ruolo che le è rimasto fino alla fine del diciannovesimo secolo, oggi è una normale parrocchia cristiana della chiesa nazionale danese.
Fu Cristiano VI ha permettere l’edificazione di questo luogo di culto e a predisporre una lotteria per reperire i fondi necessari alla sua realizzazione, in cambio il re fornì molte indicazioni sul progetto della chiesa. La guglia, che raggiunge i 70 metri d’altezza, venne aggiunta 10 anni dopo la consacrazione della struttura, nel 1769, ed è tutt’ora di grande impatto su tutti i visitatori. Il layout è insolito: la navata è posta sul lato corto, normalmente è lungo il lato maggiore, e ciò dona all’edificio un’eccezionale larghezza, anche se la struttura risulta slanciata grazie alle imponenti vetrate e al colore chiaro donatogli dai mattoni gialli di cui è composta.
L’interno della chiesa, che ricorda un teatro, ospita 48 cappelle tra cui quella del chitarrista rock Link Wray. Per il suo aspetto, la chiesa nel corso degli anni è divenuta un punto di riferimento per concerti di musica classica, spettacoli di danza e rappresentazioni teatrali.
Costruita verso la fine del seicento, la Chiesa del Nostro Redentore è una delle più famose in Danimarca grazie alla sua guglia a spirale, risalente al 1752, e ai 400 gradini che portano a 90 metri d’altezza dove è possibile gustare una visuale fantastica di Copenaghen, dichiarata nel 2007 la migliore della città.
E’ il barocco olandese a fare da padrone in questo edificio sacro a croce greca inaugurato nel 1695 e noto anche per il suo carillon, il più grande in Europa settentrionale, che ogni ora, dalle 8.00 alla mezzanotte, fa riecheggiare le sue melodie.
L’interno è dominato da un grande e riccamente intagliato organo del 17° secolo sorretto da due elefanti oltre a molti altri manufatti risalenti a più di 300 anni fa. Il bellissimo altare barocco in marmo è del 1695 e presenta molti simboli drammatici e figure di arcangeli, in marmo, mentre il resto della decorazione dell’altare è sagomato nel legno. Il pulpito risale al 1773: è stato progettato in stile neoclassico e raffigura i dodici apostoli e i quattro grandi profeti.
Memoria della vecchia fortificazione che circondava Copenaghen è il Bastione di Christianshavn oggi parco pubblico a ridosso della città libera di Christiania tanto che la metà, al di là della passerella Dyssebroe, è sotto la sua giurisdizione. Questo importante spazio verde è molto amato dai danesi e dai turisti che ogni giorno si recano qui sia per ammirare la natura sia per rilassarsi.
Il Bastione è ben conservato e ciò lo rende un importante sito storico. Il mulino a vento del diciottesimo secolo, uno dei due sopravvissuti negli anni dei numerosi costruiti sui bastioni, è stato trasformato nel 1917 in abitazione privata salvo poi passare in mano al museo nazionale e ospitare una mostra: tutto è lasciato esattamente come si presentava quando la casa era ancora abitata.
Considerato tra i migliori ristoranti al mondo, se non il migliore, il Noma offre cibo ottimo, un’atmosfera indimenticabile, il tutto condito con competenza e gentilezza sopra ogni aspettativa. Lo chef René Redzepi propone un vero e proprio viaggio gastronomico attraverso i paesaggi della Danimarca, le colline dell’Islanda, i fiordi norvegesi e le foreste della Svezia.
Il nome Noma è una crasi tra le parole Nordic e Mad, cibo in danese: il locale è come se fosse nascosto nel suo edificio, un magazzino portuale del diciottesimo secolo e offre pura gastronomia nordica. a sala da pranzo è stata accuratamente arredata e decorata in modo da essere un continuum con la parte esterna dello stabile e armonizzarsi nell’ambiente in cui è inserito. Un angolo è stato riservato alla cucina che si affaccia grazie alle pareti in vetri sui posti dei commensali che possono osservare ogni passaggio della preparazione dei cibi.
Gli chef si occupano di ogni fase della preparazione dalla salatura all’affumicatura passando per la salamoia e presentano i loro piatti in una combinazione all’avanguardia degli ingredienti. L’eccezionalità della natura viene carpita e donata agli ospiti grazie a piatti cristallizzati nella loro bellezza dove ogni ingrediente gioco un ruolo importante nella costruzione dell’identità del piatto.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
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